La favola della campionessa olimpica Jessica Rossi: “Polvere rosa”

Inviato da (non verificato) il 15 Luglio 2019

Sarà presentato la prossima domenica 8 aprile alle 17.30 il libro “Polvere rosa - Jessica Rossi, la favola emiliana di un oro olimpico” (Minerva editore), presso il Trap Concaverde. Con l’autrice Mirella Valentini e la campionessa Jessica Rossi dialogherà il giornalista Tomax Mondadori. L’incontro ha il patrocinio del Comune di Lonato del Garda - Assessorato alla Cultura.

Mirella Valentini, adolescente nella Bologna degli anni Ottanta, è laureata al Dams. A Milano lavora nel campo della pubblicità ed entra in un’agenzia di comunicazione internazionale, diventando copywriter.

«Non ho inventato io Jessica Rossi, la ragazza che spara col fucile da tiro da quando ha otto anni, a venti ha riscritto il record del mondo e vinto le Olimpiadi di Londra. Jessica esiste ed è emiliana – spiega l’autrice –. Durante l’estate 2012 mi è bastato imbattermi per caso nel suo volto limpido da non-velina e in quel gesto atletico micidiale per vedere l’invisibile. “Polvere Rosa” è un ibrido: storia vera di una bimba cresciuta nella Pianura Padana degli anni Novanta e racconto fantastico che mette sulla sua strada un essere straordinario, uno sciamano e un animale che sa molto. Jessica ha sposato l’idea e, nel tempo, mi ha mostrato luci e ombre della sua vita, lasciando che le intrecciassi con la visione che lei stessa mi aveva ispirato. Ho intervistato i suoi affetti, i tecnici, gli amici e chiesto a Sonia Maria Luce Possentini, illustratrice premio Andersen 2017, emiliana come Jessica e me, di unirsi a noi».

Jessica Rossi (Renazzo, FE, 1992), complice il papà, a otto anni imbraccia un fucile da tiro che diventa per lei la cosa più bella. A diciassette anni ha già calpestato le pedane più importanti del mondo, lasciato la scuola, vinto titoli da fuoriclasse, conosciuto il tiratore che diventerà suo marito. A diciotto entra nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Nel 2012 a Londra, vince l’Oro e batte tutti i record, un successo senza eguali che dedica alla sua terra martoriata dal terremoto e alla famiglia che la festeggia dai container.

L’uso di un’arma a fini ludici, una disciplina in ascesa tra i giovani capace di onorare  il suo paese nelle competizioni internazionali. Una protagonista reale, figlia dell’Italia degli ultimi rivoluzionari trent’anni. Sogni, delusioni, mistero, insicurezze, scontri generazionali, mode reali e virtuali, successo e amore precoci, adrenalina in un libro tra biografia e fantasy, che parla di talento e della sua luce effimera che solo la forza d’animo può trattenere.  

La sinossi

Nel 1845 un meteorite cade nei pressi di Ferrara. La frattura del suolo, riportata dalla cronaca dell’epoca, smuove ignoti equilibri e la Natura comincia a cantare l’avvento di un Germoglio. Dopo un secolo e mezzo nasce la seconda figlia dei ventenni Monica e Ivan Rossi, Jessica. Accanto alla neonata, appare una creatura invisibile agli occhi umani, intenzionata a non lasciarla più. Tra lei, la bimba e la campagna emiliana nasce un’intima rispondenza. Quando Jessica centra due bersagli con il fucile del padre, appassionato di tiro a volo, la creatura si ritrova addosso arco e frecce: un tempo era la dea della caccia. Sopraffatta dal desiderio di libertà, nomina un leprotto Guardiano della piccola e fugge nei boschi, per tornare solo di quando in quando. Giulio, mite e ispirato raccoglitore di frutta, è il solo uomo ad aver riconosciuto in Jessica il Germoglio, il solo a sapere che i suoi momenti migliori sono quelli in cui la dea è con lei. Saranno il carattere, un amore ostinato, la tensione alla sfida olimpica e la paura di perdere la sua gente a fare della bimba di campagna prima una campionessa e poi una donna. Il libro contiene le illustrazioni di Maria Luce Possentini.

 

Jessica Rossi sarà al Trap Concaverde sia il 7 che l’8 aprile, perché si disputerà il 1° Gran Premio FITAV della categoria Eccellenza, Lady e Junior, che vedrà i più forti tiratori della scena nazionale alternarsi sulle linee di tiro del Concaverde a Lonato del Garda.

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